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sabato 11 novembre 2017

FONDAMENTI.



Logica e Ipotesi.




Se siamo esseri logici e raziocinanti dovremo ragionare con logica che per altro è anche verità, perché la logica ”ragiona” sempre con il reale, il presente, quindi con quello che esiste, e l'esistente è vero, è concreto; quindi esprime un concetto di verità. La logica non può andare con l'ipotesi, perché essa non è Logica. L'ipotesi è una congettura, una teoria, spesso non vera, un'astrazione, una supposizione. Attenzione a non prendere le ipotesi come verità, senza aver le prove che essa possa essere vera. Molto spesso l'uomo ne fa uso per stabilire una verità, quando la verità non si trova, l'uomo usa l'ipotesi, per costruire una verità e spesso tale supposizione viene fatta passare per vera, pur non avendo prove che essa lo sia, solo per semplice fatto che appare la più probabile, ma prove non ci sono. Infatti nel campo delle legge applicata, le congetture vanno per la maggiore e spesso esse prendono il posto delle verità, senza prove. Molto spesso l'uomo condanna l'uomo sulle congetture e non sulle prove reali, cercando di far combaciare le supposizioni imponendo una logica alterata al solo scopo di ottenere ragione. Molte persone che pur potrebbero essere colpevoli o innocenti vengono condannate senza prove reali, solo sulla base di ipotetiche prove, fatte divenire reali a suon di teoremi ed imponendo una logica non logica, solo perché appare logico, ma non è detto che sia la verità.





Il fondamento per capire cos'è di Dio e cosa non lo è!



Paolo di Tarso nei suoi scritti, parlava molto con l'uso dell'ipotesi, mentre Gesù Cristo parlava solo con l'uso della verità e gli esempi che portava non erano ipotesi, ma esempi del reale, del vissuto, dell'osservazione. Invece Paolo di Tarso applicava l'astrazione per tentare di spiegare e capire e far capire verso altri il divino, il soprannaturale. Questo ci fa capire che le parole di Paolo non sono sempre state dettate dal divino, ma spesso erano parole sue, congetture, ipotesi, astrazioni, infatti i suoi scritti sono pieni di supposizioni, l'uso massiccio di “ma, se, forse, etc,” indica proprio il ragionare con la mente e il supporre. Questo fatto è molto importante per capire chi viene veramente da Dio e chi invece ragiona di suo, per giungere a Dio, proprio come tenta di fare la teologia o la scienza umana, potremo dire che realmente questo è il vero e chiaro paramento che tutti dovrebbero attenersi per stabilire quanto sia vero, quello che un soggetto asserisce essere opera soprannaturale, cioè chi è di Dio e chi non lo è. Le parole di Cristo erano certe e reali, le parole di Paolo di Tarso erano spesso ipotetiche, dimostrando che erano più suoi pensieri che il vero pensiero di Dio. 

Quindi abbiamo che lo Spirito del Signore Dio, non parla per ipotesi, non è astratto, è concreto è reale ed esprime solo verità, cioè ragiona per logica, una logica perfetta che l'essere umano di suo non possiede e non è in grado di fare, perchè noi ragioniamo quasi sempre per astrazione. 

L'astrazione o ipotesi serve solo per fra comprendere meglio il discorso, si fa solo per giungere ad un risultato, per tentare di darsi una spiegazione plausibile, ma che non sempre è logica, che non è detto che sia verità, ma basta che sia relativamente logica, perché l'essere umano si accontenta anche di questa per stabilire un alterazione della verità. Infatti mediante l'imposizione delle legge applicata, l'uomo impone spesso ad altri uomini il suo punto di vista, anche se questo non corrisponde a verità e lo rende reale, con la coercizione e l'uso della legge o della ragione alterata secondo quanto certa scienza stabilisce essere vero, ma non lo è. 

Quindi chi parla realmente con Dio riporta realmente il pensiero di Dio, senza ipotesi, senza astrazioni. Questo è il vero metro di valutazione per capire chi è di Dio e chi non lo è. 

L'ipotesi può servire solo per aiutare l'essere umano a comprendere e a dipanare problemi del reale, ma non spiega mai il divino, con l'ipotesi non si giunge mai alla verità del divino.

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Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!