La
nota frase di Cristo: “ date a Cesare quel che è di Cesare e date
a Dio quel che è di Dio” cosa significa?
Il
problema è capire cos'è di Cesare e cos'è di Dio!
Innanzi
tutto nell'antica Roma, gli imperatori erano pagani, per cui era
intenso nel senso pagano del termine, per cui Cristo non parlava
tanto di Cesare come imperatore quanto invece come demone, per cui
era riferito al fatto che cesare rappresentava la parte del mondo
materiale a cui si rifaceva tutta quella parte degli uomini che erano
e sono avversi a Dio, per cui il termine Cesare in realtà distingue
due parte il bene e il male. Cesare è l'imperatore pagano, quindi il
male, e Cristo è il Dio quindi il bene.
Ora
cos'è di Cesare? Prima di rispondere a ciò sarà il caso capire
cos'è di Dio?
Stando alla Sacra Scrittura, tutto ciò che esiste è di Dio compreso
l'essere umano.
Ma se tutto è di Dio, nulla è Cesare, se non forse le leggi che gli
uomini si fanno, si solo questo è dell'uomo, perché la Vita
appartiene a dio ed è Lui l'unico a detenerla, l'unico a gestirla,
l'unico a farne quel che vuole. Per cui la nota frase si riferisce
unicamente alle Leggi degli uomini, che l'uomo produce verso gli
uomini stessi, per cui Cristo ci dice date all'uomo ciò che l'uomo
vi chiede, ma non si può dare all'uomo ciò che l'uomo non detiene
ciò la vita. L'uomo non è il proprietario della Vita, ne è colui
che la produce, per cui all'uomo si riconosce solo la gestione, degli
interessi sugli Uomini, cioè la gestione del vile danaro ricavato
dagli stessi e per gli stessi, ecco cosa Dio intende, niente altro
l'uomo può gestire, anche se noi umani, spesso gestiamo la vita
altrui, promuovendo o negando l'esistenza degli stessi esseri umani,
ma alla fine della catena e del ciclo ogni uomo troverà Colui che lo
giudica in eterno ed è, ad Esso, che Egli deve rispondere.
A come L'uomo ha agito nel comprendere la vera volontà di Dio, nella
sua vita e in quella degli altri.
Ora
in base a ciò ci dovremo porre molte, moltissime domande, inizierò
con una che riguarda strettamente la Chiesa e le relazioni con gli
esseri umani, ma ne possiamo considerare moltissime altre.
Reato/
Peccato o non reato/ non peccato ?
Vorrei
capire e magari aver una qualche risposta da parte di coloro che si
sentono diversamente utili, per quale ragione insistono nel voler a
tutti i costi essere riconosciuti dalla Chiesa Cattolica come
soggetti facenti parte di essa, quando sappiamo molto bene dalla
Sacra scrittura che Dio ha in abominio chi è contro natura, per cui
come potrebbe la Chiesa riconoscere tali persone facenti parte della
chiesa stessa, visto che il loro comportamento è contrario alla
Legge di Dio?
La
chiesa dovrebbe superare la legge di Dio, e porsi superiormente ad
essa, quindi sconfessare la stessa Parola di Dio, ma se la Chiesa
facesse ciò, non sarebbe più a chiesa di Dio, ma dell'uomo.
Da
quello che si vede in questi tempi, e dalle parole stesse di
Bergoglio, esso si è già posto contro la Volontà di Dio,
stabilendo che Egli non è nessuno per decidere cosa fare o non fare
di costoro, ma se un vicario è posto da Cristo a tutela della legge
di Dio e non attua la Legge di Dio, esso non è più parte della
Legge di Dio e quindi si sconfessa da solo, in questo caso la sua
Parola come Vicario non vale più nulla e chiunque può
tranquillamente non ascoltarlo più e dissentire da qualsiasi cosa
esso dica.
Il
problema che la Società di oggi, è spinta a considerare le persone
diversamente utili, come un bene primario e come un modo di vedere la
società libera dalle costrizioni della Legge di Dio di ciò ne fa
scorta proprio Bergoglio che li valorizza al punto tale da
considerare coloro che sono diversamente utili nella chiesa come una
risorsa per la chiesa.
Ma
questa non è la chiesa di Dio, ma di Satana.
Che
poi costoro, facciano della loro esistenza quello che vogliono, credo
che nessuno gli interessi nulla, liberissimi di agire, pensare e fare
della loro esistenza quello che gli pare, però io devo dire una
cosa, anche se Francesco Bergoglio non li ha voluti condannare,
perché la legge di Dio li condanna, ma bisogna dirlo, per Dio
rimarranno sempre un Abominio e nessuno potrà cambiare la volontà
di Dio, nemmeno se qualche umano cambiasse la legge di Dio, perché
quello che conta non sono le chiacchiere di preti corrotti, ma la
volontà che è potere di Dio.
Quindi
è inutile da parte di costoro tentare un riconoscimento, potrebbe
avvenire per gli uomini di Chiesa, ma certamente non per Dio.
Quindi
a che pro tutto ciò? Non ha senso!
In
questo caso, Cesare non ha alcun potere, e si deve adeguare alla
volontà di Dio.
Altro
punto!
Vorrei
capire perché le persone che si considerano diversamente utili e
parlo degli Omosessuali, perché costoro ci tengono ad essere
considerati tali, tanto che ne hanno fatto una loro bandiera
l'orgoglio gay, e sbandierandolo ai 4 venti a più non posso, però
poi si offendono se qualcuno li definisce tali, ma quando loro
orgogliosamente si definiscono tali, non esiste più l'offesa, allora
ci dovremo un attimo capire. Quando costoro sbandierano l'orgoglio
gay, tutti lo devono accettare, perché costoro lo impongono con la
forza, ma quando qualcuno degli altri “etero” li definisce gay,
basta, si offendono; mi chiedo, se siamo una società normale con
normali pensieri, o se siamo una società psicamente sfasata, mi
chiedo dove stia la logica di chi si professa essere orgogliosamente
gay e vuole essere dal mondo considerato tale, perché ci tengono al
loro status, ma poi, non accettano che qualcun altro lì definisca
nello stesso modo. Una vera assurdità!
O
sono squinternati i gay o sono squinternati gli etero, qualcuno qui è
squinternato!!!
Cioè,
se tu, ti definisci in un modo e vuoi che tutto il mondo ti riconosca
in quel modo, per quale ragione poi ti offendi se il mondo ti
risponde nello stesso modo? E' assolutamente illogico e irrazionale
tale comportamento, ma se sei tu che lo vuoi, che senso ha poi
lagnarsi, nessuno e quindi di conseguenza qualsiasi azione legale
verso chi definisce un altro con questo epiteto, è assolutamente
normale, visto che sono costoro che vogliono essere definiti tali,
dove sta il reato, non esiste.
Un
esempio idiota, se io mi voglio far considerare un fungo, e pretendo
che gli altri mi considerino come io voglio, per quale motivo dovrei
offendermi se qualcuno mi da del fungo? Visto che gli altri
ottemperano a quanto io desidero! Quindi dove sta l'insulto, non
esiste.
Se
la persona non si considerasse Gay, e venisse additata a tale ruolo,
allora si che esiste l'offesa, ma quando il soggetto sbandiera
pubblicamente e si atteggia ad esserlo, l'offesa non esiste.
Quando
due ragazzi si sbaciucchiano in mezzo alla strada e qualcuno li
definisce con qualche epiteto, chiaramente il loro agire definisce
quei soggetti in un certo modo, per quale ragione costoro si sentono
offesi? Visto che tale attività svolta da costoro pubblicamente
serve proprio per dimostrare liberamente la loro tendenza e farsi
notare come persone di un certo tipo, altrimenti se non ci fosse
questa intenzione non si comporterebbero apertamente in quel modo, ma
lo farebbero senza essere visti da altri è chiaro dunque
l'intenzione esibizionista e il messaggio lanciato da costoro è
molto esplicito, per quale ragione poi costoro s'infastidiscono si
offendono quando il loro stesso atteggiamento dimostra la loro stessa
natura e volontà di apparire? Dove sta il reato?
Molto
spesso questi soggetti, irritano di proposito la società “normale”
per poi sentirsi offesi, ma allora se lo fanno di proposito, sono
loro i colpevoli non gli altri, perché costoro istigano al fine
ultimo di ottenere un beneficio, in tutti i sensi.
Oggi
giorno poi che si considera l'essere diversamente utili, come cosa
normale, costoro hanno ottenuto un posto privilegiato, tant'è che
oramai sono visti come “normali”, e i normali gradatamente
diventano sempre più propensi ad assimilare questa involuzione come
una evoluzione progressista, lo vediamo sempre più nell'educazione
imposta fin dai primi anni di vita, dove i più piccoli vengono
forzosamente indirizzati verso una degenerazione della società, che
porterà il mondo sull'orlo della sua estinzione e purtroppo non
potremo farci nulla, perché le leggi degli uomini vanno rispettate
come anche Cristo stesso disse “date Cesare quel che è di Cesare
e a Dio quel che è di Dio”
Ma
in questo caso, essendo l'uomo di proprietà di Dio, le leggi degli
uomini cioè di Cesare non valgono nulla, se non per tiranneggiare
l'uomo stesso e privarlo della sua dignità, del suo diritto di
essere tale e della sua possibilità di essere anche vivo., visto che
Cesare può mettere a morte qualsiasi uomo, ma non può nulla
sull'anima di coloro che vengono martirizzati in nome di Cesare e per
volontà di Cristo. Quindi gli uni sono destinati alla Geenna eterna
e gli altri alla Gloria Eterna.