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lunedì 27 febbraio 2017

EUTANASIA CONTRO DIO

IL QUINTO COMANDAMENTO 
NON UCCIDERE!!!



L'eutanasia è la morte di ogni libertà
è solo il primo passo per legalizzare
 la condanna a morte del mondo.

Non sta ad un potere sovranazionale decidere le sorti di un altro Stato, 
ma sta al singolo di decidere per se stesso!


Ho letto in queste ore un po di cose, sulle prese di posizione di molti nel mondo a favore e contro, personalmente devo essere onesto, sono a favore della vita di chiunque anche fosse un orco.


« Non uccidere » (Es 20,13).; "Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio". Ma io vi dico: Chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio » (Mt 5,21-22).Del sangue vostro anzi, ossia della vostra vita, io domanderò conto [...]. Chi sparge il sangue dell'uomo, dall'uomo il suo sangue sarà sparso, perché ad immagine di Dio egli ha fatto l'uomo » (Gn 9,5-6)"

Il comandamento quinto di cosa parla solo di non uccidere? Appare scarno e riduttivo, dire solo non uccidere, ma bisogna comprendere realmente cosa contiene quella semplice e quasi banale parola;  se estendiamo il suo senso, va a toccare un mondo attorno a noi vastissimo e arriva a comprendere anche gli animali, oltre che il nostro prossimo umano, anche in senso figurativo la natura e il pianeta stesso. 

Ma il termine uccidere ricade anche verso noi stessi, per cui non uccidere diventa non suicidarti o non farti uccidere, si comprende bene, che sotto quella semplice parola, si nasconde un senso molto più ampio e vasto di quello che immaginiamo. Ma se noi fossimo realmente amanti di Dio, e se veramente ci riconosciamo suoi figli, come possiamo dir ad altri o anche a noi stessi, uccidimi o mi uccido? L'intenzione di uccidersi, è la negazione dell'amore di Dio, significa rifiutare la grazia santificante di Dio in te, ma Gesù sul discorso della montagna estende il concetto, verso la vendetta, l'odio e l'ira, e ti chiedere di porgere l'altra guancia. 

Sotto questo aspetto, ricade anche l'aborto, quindi ogni forma di privazione della vita, sia diretta che indiretta, per cui anche il suicidio per Dio è un omicidio, specie perchè nega la vita che Dio ti ha donato, per cui l'unica condanna verso costoro è la stessa dell'omicidio.

L'Eutanasia è il suicidio legalizzato per legge di uno stato, cioè la privazione a forza della vita donata all'uomo da Dio, in questo caso possiamo dire una cosa, se l'eutanasia, è voluta dal soggetto essa diviene omicidio di se stesso e la condanna è quella prevista da Dio per gli omicidi e non si scappa; ma se l'eutanasia è indotta da una legge che t'impone di uccidere il tuo congiunto, amico, ecc, essa non ricade più sulla persona, che magari non è in grado di intendere e volere, ma su chi l'ha emanata(decisa), quindi tutto ricade sulla spalle del legislatore. Allora avremo un eutanasia derivata dal desiderio del soggetto a metter fine alla sua vita, e un eutanasia imposta da una legge che diviene a tutti gli effetti un omicidio vero e proprio, nel primo caso chi desidera e cerca la propria morte, avrà e otterrà la morte dello spirito cioè in senso definitivo, non ci sarà resurrezione, mentre nel secondo caso non sarà così, perchè l'eutanasia che produce omicidio, garantisce per il soggetto ucciso a forza, per una legge, che elimina la vita umana, fa divenire quel soggetto salvo, dalla dannazione eterna. 

Un essere umano che ambisce a togliersi la vita, sia che esso viva o sia in condizioni fisiche, psichiche tali da indurlo a questa decisione, esso commette agli occhi di Dio un peccato mortale e la sua condanna è appunto quella decretata da Dio nella scrittura, cioè facente parte non solo del 5 comandamento ma anche delle parole stesse di Gesù Cristo che disse : Marco 12,31" « "Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza." Se Cristo ci chiede di amare Dio sopra ad ogni cosa e sopra anche al prossimo tuo, significa che se l'uomo non riconosce nel tuo prossimo Dio come suo creatore, neppure lo ama, per cui non è degno di essere figlio di Dio, anche se la sua vita è un agonia. 

Alle volte la sofferenza ci serve per salvare noi stessi e gli altri e Dio ci lascia nella sofferenza, che serve proprio per purgare in terra i nostri peccati, non pensante che l'uomo sul letto di morte, sia un santo, nessuno di noi sa quali erano i suoi peccati, perchè è sempre una grazia essere vivi, anche nella sofferenza, perchè significa che Dio ci vuole salvare, coloro che desiderano mettere fine alla propria vita, in realtà non amano non solo loro stessi, ma neppure quel Dio che li tiene di vita, ne amano coloro, che per loro si sono battuti per farli vivere. 

L'uomo che cerca la sua morte o quella del prossimo suo, non è degno di ricevere la grazia di Dio.

Devo dire la verità quando si va a toccare e cercare di limare, la legge naturale e cambiare il corso della vita di una persona, solo per il vile danaro, significa che la fine di un mondo è molto prossima al suo epilogo finale, in breve siamo molto vicini alla nostra estinzione programmata e voluta da chi decide per noi se dobbiamo vivere o morire e chi deve vivere e chi morire; in pratica se oggi si chiede l'eutanasia per i malati terminali e per quelli che pesano sul sistema sanitario-economico nazionale, che sono tutta quella parte di persone che non producono ricchezza (handicappati, pensionati, lavoratori che non trovano lavoro o che non so utili al sistema, condannati all'ergastolo come alternativa alla pena di morte), domani verrà ampliata anche a chiunque altro, sia in opposizione al regime nascente, per cui questo passaggio per l'approvazione della legge sull'eutanasia passerà, perchè il falso profeta deve consegnare il mondo in mano alla bestia.  Allora l'Eutanasia diverrà la pena morte, perchè sotto questa parola si nasconderanno grandi e terribili orrori, che il mondo presente sta per vivere, ed esso stesso si macchierà la mani del sangue di innocenti. 

Se l'uomo pensa che la l'Eutanasia sia una forma di libertà si sbaglia di grosso, è una forma di privazione della libertà vera; di decidere se vivere o morire, quando si istituzionalizza una legge, che lede la libertà di decidere, con la propria testa, se vivere o morire, significa che il cittadino non ha più alcun valore e che si lascia condurre per mano dallo stato che diviene tuo assoluto padrone, e può far di te, quello che esso meglio crede e ritiene, arrivando ad privarti della tua libertà, quella vera che la nostra società moderna ha fatto di questa la sua libertà una bandiera, più alta e più bella. Ma se l'uomo non ama se stesso, questa è la condanna che l'uomo senza coscienza porterà a se, una scure che decimerà il mondo.  


L'unica cosa sensata che si può fare senza promuovere alcuna eutanasia, è quella di far pagare alle famiglie, o al paziente stesso le spese per il suo mantenimento in vita, superato il limite previsto sanitario normale e accerta la possibile vita del paziente, certamente è una brutta cosa, ma se guardiamo in faccia alla realtà se non ci fossero le macchine a mantenere in vita una persona la natura fa la sua selezione naturale, è una cosa normale, che è sempre stata e non ci sarebbe nessun suicidio o nessun omicidio da parte di nessuno. 

Ed è anche facile che un paziente in queste precarie condizioni possa tentare di salvarsi e anche che Dio non gli faccia pure la grazia, non si può privare nessuno della speranza.

Fino a 50anni fa, quando la tecnologia non vi era ancora, coloro che venivano colpiti da malattie e incidenti ed altro, non vivevano a lungo a causa della mancanza di adeguati supporti, solo ora con  la tecnologia che è subentrata questa logica di volersi sbarazzare dei pazienti che sono improduttivi secondo la logica del sistema.

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Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!