All'aeroporto di Malpensa la cappella della Madonna di Loreto diventa per
metà moschea. E sale la rabbia Stefano Zurlo - Ven,
06/01/2017 - 08:33
A lle frontiere dell'ecumenismo. I tappeti per pregare Allah a pochi passi
dall'altare. Sul pavimento che guarda il Crocifisso.
Accade a Malpensa, aeroporto che mette in contatto mondi lontani e frulla
uomini e tradizioni. Ma forse fin qui non si era mai arrivati: i fedeli
invocano il proprio Dio gomito a gomito, il tutto nello spazio sacro dedicato
alla Madonna di Loreto, da sempre protettrice di chi vola. La chiesa che si fa
moschea. Almeno un po'.
Don Ruggero Camagni, cappellano da 11 anni, vola anche lui alto e non vede
alcun problema: «Mi hanno posto la questione. Loro non avevano luoghi di culto
dentro Malpensa, mi hanno chiesto una mano. Il cristiano è portato a
condividere: se ha tre stanze, si stringerà per dare un tetto a chi non ce
l'ha, così è per la preghiera». Dialogo & identità. Temi che spaccano la
cultura contemporanea; don Ruggero, cortesissimo, va oltre: «Siamo fratelli,
tutti fratelli, è bello pregare insieme». Lì, in quella chiesa nata con
Malpensa 2000, al secondo piano del terminal 1, zona partenze. Molti turisti la
conoscono, qualcuno si è rifugiato a meditare su quei banchi prima di
intraprendere un viaggio o un pellegrinaggio. E qualcuno storce il naso: «Ormai
siamo al relativismo, alla disfatta, alla confusione planetaria». Altri si
stringono nelle spalle: «É un gesto coraggioso di apertura e carità in un mondo
globalizzato». Il cappellano punge: «Pregano più loro dei nostri. I musulmani
frequentano la cappella più dei cristiani. Anche se lo fanno secondo i loro
ritmi, individualmente».
Alle quattro del pomeriggio di un giorno sonnacchioso, infilato nel
calendario fra una festa e l'altra, nel tempio non c'è nessuno. Solo silenzio e
vuoto. Per la verità i due tappeti adagiati quasi all'ingresso non sono l'unico
richiamo a Maometto. C'è anche una lampada, collocata su un tavolino ed esposta
fra le encicliche di papa Francesco, i rosari e i santini del Sacro Cuore. Se
si gira un piccolo interruttore, l'oggetto si illumina e parte una voce
salmodiante in arabo. Di che si tratta? «É una sorta di jingle del Ramadan -
risponde sorridente l'impiegato di una compagnia mediorientale - si ascoltano
formule augurali, un po' l'equivalente del vostro Natale». E col dito il
tecnico indica le linee dell'edificio disegnato all'interno del manufatto: «É
la moschea di La Mecca». Meta irrinunciabile almeno una volta nella vita per
ogni buon musulmano. Per don Ruggero anche questo frammento di Islam atterrato
in mezzo a quella che una volta si chiamava la buona stampa non è un meteorite
lontano: «Me l'hanno lasciato, l'ho piazzato in quel punto. Dove è lo
scandalo?» É tutto semplice, forse fin troppo per il sacerdote. E la storia
sembra capovolta, in un ribaltamento vertiginoso di prospettive. Secondo la
tradizione, il culto di Loreto nasce in un momento delicatissimo: nel 1291
quando i Crociati vengono buttati a mare definitivamente e il regno Latino di
Gerusalemme viene conquistato dagli Infedeli, la casa della Sacra famiglia di
Nazareth viene trasportata dagli angeli in Italia. Appunto a Loreto. Insomma,
il miracolo è portare l'Oriente, sottratto alla nostra civiltà, in Occidente.
Oggi, sette secoli dopo, l'Occidente sembra smarrire sempre più l'abc della
propria grammatica, gioca a rimpiattino, maschera il proprio Dna, e fa del
dialogo il proprio credo.
A Malpensa i confini sono saltati. Negli anni scorsi alcuni musulmani che
lavorano in aeroporto si erano lamentati per l'assenza di spazi consacrati alla
preghiera secondo le regole dettate dal Profeta. Un paio di compagnie si sono
attrezzate ricavando sale per il culto dentro lounge sontuose. Ma non basta:
«Siamo in attesa di una sala ecumenica - racconta don Ruggero - ma al momento
non c'è e ci dobbiamo arrangiare. Per questo ho dato volentieri l'ok
all'accesso dei musulmani nella nostra cappella». Altro che muri, scontro di
civiltà e visioni apocalittiche. A Malpensa siamo alla religiosità color arcobaleno.
«Ma in questo modo - obietta un fedele che non nasconde la sua indignazione -
tutto diventa uguale in un grande minestrone che mette insieme Cristo e
Maometto». Il rispetto non va confuso con l'indifferenza o, peggio, con una
sorta di complesso di inferiorità. «E poi - è il commento più gettonato -
sarebbe impensabile il contrario: un posticino per i cristiani dentro una
moschea». Don Ruggero non si scompone: va avanti. E abbraccia l'Islam. Anche se
per molti il suo è solo un inchino. E il segno dei tempi sempre più cupi che
viviamo.
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Come si può vedere
dall'articolo sovrastante, l’islam si sta impadronendo delle nostre chiese, se
prima pregavano sui sagrati in mezzo alle piazze, oggi non si accontentano più
vogliono le nostre chiese, pretendono di pregare al fianco dei cristiani, ma
credete veramente che sopporteranno il nostro credo no, di certo, questo è solo
l’inizio dei dolori. I veri e ferventi cristiani gridano a Dio basta, ma l’epilogo
di tutto ciò è ancora da venire. Gomito a gomito i cristiani a divenire
islamici, e si creerà una fede intermedia una nuova religione, dove nella medesima
chiesa si pregheranno molti divinità e allora vi sarà la necessità di far
sorgere un culto nuovo per venir in contro a tutti in modo socievole e tranquillo
in apparenza, fino a che l’islam sempre più forte non prenderà piede e si
imporrà con la prepotenza tipica di questo popolo, sempre più esigeranno un
loro spazio, finché non lo prenderanno tutto, ma il tempo e gli aventi non
hanno tempo e non attendono.
A ciò aggiungo un
apparizione che m’avvenne molti anni orsono dove posso dimostrare che quanto
sta accadendo oggi è solo l’inizio dei veri dolori, che molto peggio si prepara
all'orizzonte, i cristiani credono che siamo verso la fine, io dico che non ci siamo ancora.
Molti anni orsono
1984 quando ero ancora giovane l’Immacolata mediante un apparizione mi mostro
come l’Islam decimerà i cristiani in tutto il mondo, di ciò io scrissi già a
più riprese in diversi forum, nelle chat e poi nei vari blog sparsi nella rete,
per cui già molti sanno di ciò, ma diedi sempre una descrizione dell'evento, non rivelai cosa la madre di Dio mi disse nel testo del messaggio.
Ora ripropongo sia
l’apparizione che il messaggio accluso, dimostrandovi che tutto si sta
compiendo come mi è stato predetto è di questi giorni la notizia che l’Islam
sta pian piano prendendo piede e che l’epilogo finale sarà proprio quello che
la S.Sma Madre di Nostro Signore Yeshua mi disse. Allego un articolo dove
scrissi e si comprende che sarà proprio come a me predetto, quello che
descritto nell'articolo è solo l’inizio, ma la sua conclusione sarà proprio
quella a me predetta..
Apparizione 1984 descrizione precisa e completa.
Mentre l’Immacolata Concezione mi parla, vedo anche la scena del suo
discorrere piena di particolari aggiuntivi rispetto al parlare.
La scena:
Appare la Madre di nostro Signore Yeshua e
inizia subito la visione di quello che Ella mi parlava, mi vedo me stesso nella
mia città natale, Padova, sono con la mia famiglia nel sagrato della Basilica
Pontificia conosciuta come Il Santo, entriamo, per assistere alla Santa Messa,
ma nell'aria c’è qualcosa di strano, era anche una bella giornata di sole, mi
pareva in periodo non freddo, entriamo in chiesa, arriviamo quasi innanzi all'altare maggiore, e mia madre dice cos'è quella cosa , indicandomi un oggetto molto alto che svettava coperto con un tessuto bianco, io dico sarà una scultura o qualcosa del genere e tutti
mormoravano chiedendosi la stessa cosa, intanto arrivano i frati per la messa, ma
noto tra di loro una certa agitazione, c’è qualcosa che non va nell'aria, mi
vedevo molto agitato; tra i frati si accomoda proprio a fianco del vescovo
della basilica, un uomo che pareva un vescovo chiaro di carnagione e giovane,
con fare spavaldo quasi altezzoso, la cosa mi urto non poco e iniziai a
preoccuparmi, ad un certo punto, prima di iniziare la messa, il vescovo fece un
discorso tutto strano e pretendeva di dividere i veri credenti dai tiepidi
credenti, sembrava quasi una cosa normale, come fosse stato un test, la gente iniziò dividersi, ed io
rimasi in disparte e trascinai con me mia mamma che quasi stava aderendo all'idea
pensando che non ci fosse nulla di male, poi divisa la gente, i cristiani veri
osservanti a destra mentre gli altri la maggior parte a sinistra. A questo
rivelarono cosa vi era sotto il drappo. Appena vidi quella Ghigliottina capii
subito, presa mia madre uscimmo velocemente dalla chiesa, ma quel "vescovo" disse
prendeteli sono loro quelli che ci interessano, io per seminarli mandai mia madre alla macchina assieme agli altri e io presi un'altra via, tra un po’ di
peripezie, riuscii a seminarli, avevano intenzioni non buone. Ma vidi che questa scena curiosa quest’uomo che pareva un
vescovo che che non lo fosse, iniziò uccidere i veri credenti tagliandogli la
testa, con la ghigliottina, e diceva prima a questi: “se ti converti a me, ti
risparmio, se no muori, puntandogli un arma alla testa” purtroppo molti anche
ferventi cristiani cedettero, e gli altri morirono tutti, assieme ad alcuni preti della basilica. E li si fermo questa apparizione.
Nel frattempo che vedo tutto ciò, l’Immacolata
parla in sovrapposizione e La vedo come in trasposizione, un po’ di fianco
rispetto al mio guardare.
Dice:
Figlio ascoltami, un giorno nell'arco della tua vita, le
chiese diventeranno luogo di sommaria giustizia, uomini che vengono da lontano presuntuosi
ed orgogliosi s'imporranno sui cristiani, deboli ed indifesi e con molti dubbi ed incertezze, causa la confusione che qualcuno nella chiesa porterà, solo pochi resisteranno. Le chiese del
mio Signore e Figlio, diverranno luoghi dove voi sarete posti a morte, quando
ciò accadrà, sarà vicino il momento del ritorno del Mio Figlio e Vostro Signore,
qui sta la fedeltà e santità. L'uomo insegue la salvezza del corpo, ma chi insegue la vita nel mondo terreno, perderà la vita eterna.
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