Come
gli apostoli assunsero in loro il potere di Cristo!
Facciamo un breve
riepilogo della vita di Gesù.
Nasce a Betlemme, la
madre si chiama è Maria è Vergine, il padre reale è Dio, il padre putativo(adottivo) è Giuseppe.
Conosciamo tutti le
vicende della saggezza di Gesù da Bambino ….
E delle varie vicende della sua vita iniziale.
Fino a 30 si sa poco,
poi decide di uscire allo scoperto, con il battesimo sul fiume giordano, aveva
bisogno del Battesimo con l’acqua del Giordano, No di certo!
Lo fa capire anche
Giovanni battista.
Quindi quel passaggio sul Giordano era un atto come di
iniziazione alla vita pubblica un distacco dalla vita familiare a quella che
doveva divenire la sua nuova vita, la discesa dello Spirito Santo indicava al
popolo che Gesù era il figlio di Dio.
Nelle vicende che i
vangeli raccontano di Gesù sappiamo che Egli ha compiuto un numero
considerevole di miracoli e di prodigi portentosi, non credo che i vangeli abbiano
trasmesso a noi tutto quello che Cristo ha insegnato e tutto quello che ha
fatto, ma solo una piccola parte di quello che i rispettivi evangelisti
ricordavano, e che potevano scrivere affettivamente visto che parte dei
racconti erano in realtà scritti da altri, non da loro direttamente come è il
caso di Pietro e di Giovanni. Diciamo che i vangeli sono un riassunto delle
vicende più significative e che esprimevano secondo gli apostoli un senso
preciso. Tra queste vicende si citano anche alcuni episodi dove Gesù fa dei
miracoli e delle guarigioni particolari, come quella del cieco nato, presso il
tempio a Gerusalemme, ora andremo un attimo ad investigare il fatto …
Giovanni 9
1 Passando vide un uomo cieco dalla nascita 2 e
i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi
genitori, perché egli nascesse cieco?». 3 Rispose Gesù: «Né
lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le
opere di Dio. 4 Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha
mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare.5 Finché
sono nel mondo, sono la luce del mondo». 6 Detto questo sputò
per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7 e
gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)».
Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.”
Prima facciamo un po’ di analisi del passo …. Che dice
molte cose ….
Intanto Gesù afferma che né il cieco ne i
genitori di lui avevano peccato, e specifica che è nato così affinché Gesù facesse
il miracolo, in quel momento. Gesù, fa capire che la storia pregressa era già
scritta secondo una logica ben precisa dove ogni appartenente al tempo presente
era li non per caso, ma per assistere e partecipare a quella vicenda, anche se
libero di agire.
Poi dice: “finche è giorno” il fatto che
specifichi che deve essere giorno e non notte, fa capire alcune cose, che le
opere di Dio, cioè le grazie e gli esorcismi, devono essere fatte con la luce
del sole, non con le tenebre, e lo specifica:” poi viene la notte, quando
nessuno può più operare.”
Il temine
operare è un termine di tipo
particolare, che spesso noi sentiamo legato a certi riti di natura magica,
piuttosto che di natura divina … ma il fatto stesso che lo ha usato, fa capire
che anche nella natura divina si opera per produrre un bene, cioè si opera per
far del bene al mondo.
Quindi alcuni termini usati in un ceto ambito possono
essere tranquillamente usati anche in ambito divino, perché non cambia la questione,
cambia solo l’intento dell’operare.” Finché sono nel mondo, sono la luce del
mondo” cioè finche sono vivo,
tra voi, intendeva questo.
Ma specifichiamo meglio la frase....".Dobbiamo
compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la
notte, quando nessuno può più operare. 5 Finché sono nel mondo, sono la
luce del mondo»."
Dobbiamo” non dice, devo, ma dobbiamo …. Cioè sia lui che i suoi apostoli
dovevano compiere le opere che di Dio,
già prefissate, ma aggiunge “finche è giorno”, queste due parole finche è giorno
non sta solo ad indicare il fatto che è giorno, cioè c’è la luce del sole, ma
anche che Gesù stesso è quella luce, quel sole, quel giorno …. Cioè sta dicendo che finche Lui è tra gli
uomini egli è la luce, lui è il giorno, e finche è vivo essi potevano operare ….
poi dice “poi viene la
notte, quando nessuno può più operare”. Questa frase non
intende dire che parla solo della notte fisica, ma anche della sua mancanza, cioè
del tempo quando egli non ci sarà, quando senza di Lui, non si potrà più
operare, quando verrà meno il potere di Dio, cioè del tempo e del momento che
Dio si ritirerà dal mondo, ecco che calerà la notte, cioè il suo potere verrà
meno e le tenebre potranno avanzare e impadronirsi del mondo, ecco la notte. Cioè
l’oscurità che sta nell’anima.
E lo chiarisce bene in questa frase … “Finché sono nel
mondo, sono la luce del mondo”. Finche sono vivo tra voi io sono il vostro
sole, io sono il vostro giorno, io sono il vostro creatore, questo diceva Gesù
di se stesso, in questa forma metaforica.
Ora … Gesù sputa per terra “sputò
per terra, fece del fango con la saliva”, in pratica ripete la medesima
operazione che fede Dio Padre al momento della creazione di Adamo ed Eva,
che mediante la terra e il suo DNA, cioè
la saliva, crea, genere e da vita agli esseri umani … infatti noi siamo
intrinsecamente legati con il pianeta.
“spalmò
il fango sugli occhi del cieco” stende sugli occhi il fango e comanda di
andare a lavarsi presso la piscina …
Cosa accade perché il cieco riprende la
vista con questa operazione?
Semplice il DNA di Gesù è lo stesso di suo Padre
Dio, ridà la vista al cieco, cioè il potere entra nel cieco mediante la saliva
la quale contiene il DNA di Dio, il quale DNA rigenera e da vita a tutto quello
che esso tocca, quindi le cellule degli occhi del cieco tornano a vedere perché
rigenerate cioè riportate a quello che è la loro funzione naturale.
Mentre altri episodi sono avvenuti senza unmotivo di trasmissione di Dna ma solo per vera fede!
Come per far capire che Gesù non aveva preclusione per un tipo di grazie rispetto ad un altra. poteva essere condotta mediante lo spirito o mediante la potenza del corpo.
Passiamo ad un altro episodio molto
importante della vita di Gesù ma anche degli apostoli e della chiesa..
L’ultima cena.
Ora, mentre essi
mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo
diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». 27 Poi prese il calice e, dopo aver reso
grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, 28 perché questo è il mio sangue dell'alleanza,
versato per molti, in remissione dei peccati.29 Io vi dico che da ora non berrò più di
questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno
del Padre mio».
22 Mentre mangiavano prese il pane e,
pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete,
questo è il mio corpo».23 Poi prese il calice e rese grazie, lo diede
loro e ne bevvero tutti. 24 E
disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti.25 In
verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui
lo berrò nuovo nel regno di Dio».
14 Quando fu
l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, 15 e disse: «Ho desiderato ardentemente di
mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, 16 poiché vi dico: non la mangerò più, finché
essa non si compia nel regno di Dio». 17 E
preso un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, 18 poiché vi dico: da questo momento non berrò
più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio».
19 Poi,
preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio
corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 20 Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il
calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene
versato per voi».
In
pratica in tutti gli evangelisti, si città questa ultima cena, anche il termine
ultima sta ad indicare che ve ne sono state fatte altre di cene con Gesù e
questo è molto importate per capire un aspetto sempre ignorato da tutti …
In
questa cena la più importate perché descrive alcuni eventi fondamentali per
tutta la vicenda di Gesù, sia del tradimento di Giuda, che per la lavanda dei
piedi, ecc … ma la cosa forse più importante è il rito del pane e del vino che
diventano simbolo fondamentale e fulcro del Cristianesimo.
Gesù
benedice il pane e il vino e assieme agli apostoli si sparticoscono sia il pane
che era diventato il suo corpo, che il vino diventato il suo sangue, qualcuno
dirà ,ma perché Gesù lo assume non ne aveva bisogno visto che era esso stesso,
ma Gesù lo fa solo per insegnare come esempio.
Quando
Gesù benedice il vino, nel calice, certamente per dar l’esempio prima beve lui,
e poi tutti gli altri apostoli, questo fatto determina un fattore importantissimo
...
Se io bevo da un bicchiere lasco sicuramente sul bicchiere nel liquido
dello stesso piccolissime tracce di saliva quindi del mio DNA, visto che Gesù
lo aveva già fatto questa operazione, altre volte non si sa quante, ogni volta
che la facevano gli apostoli assumevano in loro il DNA di Gesù.
Questo evento,
era sufficiente per entrare in contatto anche con parti piccolissime del potere
rigenerante di Gesù della sua parte di potere, perché il DNA di Gesù ha potere
lo abbiamo visto nel cieco nato, per cui anche negli apostoli senza che se ne
rendessero conto, assumevano pian piano un potere, che poi cresceva in loro a
seconda della loro fede in Gesù e certame delle caratteristiche intrinseche in
loro stessi.
Infatti
poi quando Gesù li manda in giro per il mondo a insegnare la buona novella loro
sono perplessi e temono di fallire, invece Gesù gli dice di non temere, e gli
apostoli si accorgono, di avere in loro poteri che mai avrebbero avuto prima,
derivati non solo dalla fede incrollabile in Gesù, ma anche dal aver assunto in
loro il corpo di Cristo realmente, cioè asperso nel vino, mediante in esso,
piccole quantità di saliva fornivano loro potere, perché poi quel DNA li aveva trasformati,
e diventare pian piano veri sacerdoti di Cristo, simili per certi versi.
Alla
morte di Gesù, si narra che qualcuno avrebbe raccolto un po’ del suo sangue in
una coppa, è molto probabile che fosse la medesima coppa, che facevano questi
riti della benedizione del pane e del vino ….
C’è anche da chiedersi di che
materiale potesse essere la coppa, senza ombra di dubbio non era ne di legno,
ne di terracotta, ma molto probabilmente di un lega di rame e oro, dato che gli
ebrei erano abilissimi cesellatori, per cui era facile che fosse proprio di
metallo. E secondo me quella stessa coppa qualcuno degli apostoli la portava
sempre dietro con loro.
Qualcuno
forse Giuseppe d’Arimatea o la Maddalena o qualcun altro raccoglie il sangue di
Gesù con la medesima coppa, ora la coppa assume un potere ancora maggiore, perché
intrisa del sangue di Gesù. Chi poteva veramente tener quella coppa, dove era
custodito quel sangue?
Ma senza ombra di dubbio, sua madre, perché l’unica
persona degna di tenere per se di qualcosa del figlio.
Dico
sua madre per una ragione ben precisa, senza ombra di dubbio ogni apostolo
probabilmente vuole un po di quel sangue, perché sangue regale del figlio di
Dio, mettiamo che poco di esso tutti se lo sono preso per esercitare e fare del
bene e per poi avere ognuno di loro una coppa simile a quella di Cristo.
San Giovanni e S.S. vergine Maria sua Madre
senza ombra di dubbio, riproducono spesso l’ultima cena, per cui ogni qualvolta
che fanno questo rito con la coppa di Gesù assumono in se stessi anche piccole
parti del Sacro sangue, Giovanni l’unico degli apostoli ad avere quell’enorme
quantità di informazioni racchiuse nell’apocalisse
su Dio nelle sue persone trinitarie, e moltissimi angeli.
Alla
morte di Giovanni il calice molto probabilmente fu nascosto o dato a S. Policarpo
… che fine può aver fatto il vero calice o coppa di Cristo, nessuno lo sa, ma
certamente secondo me, non è nelle mani della massoneria ne degli illuminati che
potrebbero invece avere uno degli altri 12
calici.
Ma
sono super sicuro che non è nelle mani di nessuna setta satanica. …..qui mi
fermo …. Per ora.
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